CORTESE INVITO A LEGGERE CON PIU' ATTENZIONE
(Ci prende in giro questo volto? Mente il ritratto?) La mia prima impressione: un buon diavolo. (Lei lo dice alla leggera, ma La prego, legga il volto con più attenzione!) Molto onesto e paterno. Noioso e insignificante. Di idee ristrette, data la fronte. Senza calore la zona degli occhi. Energica e diritta la linea del naso. Poco vivace la bocca. Mento volitivo. Capelli lunghi e pettinati con grandissima cura. Insomma, un tipico rappresentante dell'epoca. Un gusto che ormai non è più il nostro. Un volto a rendere. (Provi altrimenti. Osservi il ritratto da varie distanze, oppure copra con la mano prima una metà poi l'altra del volto.) Lo sguardo ha comunque un pizzico di crudeltà. Attorno alla bocca balena un tratto di ostinazione. Mi sorge un dubbio. Anzi, sono quasi certo: la prima impressione mi ha ingannato. E' solo la maschera del galantuomo. Un volto preso a prestito. (Vada avanti! Deve immergersi nel volto!) Ma certo! Avevo sottovalutato lo sguardo ardente. Un abisso. Gelido e appassionato al tempo stesso. Ne conviene? (Avanti. Vada avanti!) Non è forse assai rivelatrice quella rughetta appena visibile sopra l'occhio sinistro? Non è un tratto di cupidigia sommamente patologico? (Ecco, ci siamo! Non si fermi!) Un uomo così non ha rispetto per nessuno! (Finalmente! Adesso ha imparato a leggere. Quest'uomo non la imbroglierà più. Lei è il lettore ideale della sua strana vicenda.)
da: Il mangialibri, pag. 9 ... altri assaggi del "Mangialibri"
H. Kiesel (Buchjournal): «Con il suo romanzo fa venire una voglia micidiale di libri»
H. Hintermeier (AZ): «Un libro di bibri, un romanzo che abbevera alle fonti nobili della letteratura mondiale.»
H. Kossodo (Neue Züricher Zeitung): «Un'operetta satura di metafore e allusioni, simboli cifrati e allegorie, e ricca di humour. Una sorta di puzzle letterario, gustosa leccornia per bibliofili. Umberto Eco avrebbe di che rallegrarsi.»
D. Baroncini (Bollettino 900): «Huizing riflette sui destini incrociati della memoria e del libro, creando una biblioteca straordinaria che prefigura un’epoca di trasformazioni radicali, e forse il tramonto delle pratiche tradizionali della lettura.» ... di più
A. Bianchi, traduttore di Huizing: "Per quanto riguarda la traduzione, diciamo subito che nel caso di Huizing si deve sacrificare molto della ricchezza originale, decisamente più del solito (...) Il virtuosismo nel gioco di parole e nella metafora, una buona dose di autoironia, un robusto buonsenso salvano Huizing dal rischio di cadere nel puro sfoggio di dottrina e rendono il libro divertente. Tradurlo è stata un'avventura, mi auguro che leggerlo sia, come direbbe l'autore, una "passeggiata". ... di più
Lo scrittore Prof. Dr. Dr. Klaas Huizing (* 14.10.1958 Nordhorn) è ordinario di teologia sistematica e problemi teologici del presente all'Università di Würzburg. Con il suo bestseller "Il Mangialibri" tradotto in più lingue e con il suo romanzo di Kant "Enigma della cosa in sé" non ha trovato solo le lodi della critica letteraria ma si è fatto conoscere da un pubblico più vasto.
Anche come teologo protestante si è fatto notare con numerose pubblicazioni. I suoi interessi variano fra ermeneutica, teologia e letteratura, antropologia, fenomenologia del quotidiano e dialogo fra ebrei e cristiani.
Dal 1997 è membro del PEN-Club tedesco.
Ha studiato filosofia e teologia alle università di Münster, Kampen (Olanda), Amburgo, Heidelberg e Monaco dove ha iniziato la sua carriera universitaria.