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La Tavola Rotonda si configura come particolare momento di riflessione sull’attuale situazione, relativa soprattutto ai processi di globalizzazione legati alla dimensione religiosa. Verranno poste pertanto ai partecipanti alcune domande significative, al fine di chiarire alcuni processi in atto nella odierna società globalizzata.
Verrà chiesto al teologo, prof. Michael Von Brück, (Università di Monaco): “Sarà possibile una religio universalis oppure le religioni, per la loro stessa natura, tendono ad accentuare le differenze e quindi ad acuire i processi di divisione e le manifestazioni di intolleranza?”
Al prof. Daniele La Barbera, psichiatra e docente ordinario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, si chiederà: “Quali sono gli aspetti psicologici che l’uomo dovrà maturare o ha già maturato perché si giunga a una comune visione del mondo?”
La domanda che verrà rivolta al prof. La Rosa, Preside della Facoltà di Statistica presso l’Università degli Studi di Palermo, sarà: “La visione economica può in qualche modo costituire un ostacolo alla tensione verso l’unità culturale?”
Al prof. Rosolino Buccheri, astrofisico, CNR Palermo, si domanderà: “Che rapporto c’è tra la nuova visione del mondo, proposta dal mondo della fisica nell’ultimo secolo, e la società globale?”
Per quanto riguarda il prof. Gianfranco Porcelli, già docente di lingue all’Università Cattolica di Milano, si farà riferimento all’affermazione del giornalista Corrado Augias, il quale sostiene che la tolleranza è sostanzialmente un concetto estraneo alle “religioni del libro”, religione cattolica compresa.
Ad Angelika Völkel, Console Generale di Germania, infine, considerata la sua esperienza di ambasciatrice in diversi Stati del mondo, verrà chiesto se è possibile una visione di pace nell'era di globalizzazione.
La cornice concettuale di fondo parte dall’osservazione recentemente riferita dall’onorevole Fausto Bertinotti, sul fatto che la sua generazione e quella successiva non avrebbero mai immaginato, fino a 20 anni fa, che in questo periodo ci sarebbero stati scontri di religione e di culture. L’immagine che allora si aveva del futuro era quella del confronto e del dialogo. Oggi invece assistiamo a spostamenti di intere popolazioni, a vere e proprie migrazioni di popoli che spesso degenerano in violenze e scontri, nel nome anche delle religioni.|
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